Taxi? A Ferrara si spende di più, a Padova meno

Taxi? A Ferrara si spende di più, a Padova meno

L’Autorità di Regolazione dei Trasporti ha condotto un monitoraggio sui costi dei taxi in 141 città italiane. Roma e Milano sono fuori dalla top10 per prezzo, dove spiccano Ferrara nelle corse brevi e Venezia in quelle più lunghe.

Chiamare il taxi è facile, ma non sempre la risposta è quella attesa. Contrariamente a quanto si possa pensare, i taxi più cari d’Italia non sono nelle più congestionate Roma o Milano. Lo rileva il monitoraggio 2023 dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART) condotto in 141 città italiane, simulando due corse differenti per estensione: la prima di 5 chilometri con sosta di cinque minuti per una persona senza bagaglio, a seguito di prenotazione, nella mattinata di un giorno feriale; la seconda per lo stesso cliente ma lungo un percorso di 10 km con dieci minuti di fermata. 

Taxi: Ferrara, Taranto e Torino le più esose nei tragitti brevi

Secondo l’ART, la città più cara per uno spostamento a corto raggio in taxi è Ferrara, dove si arriva a spendere 17,6 euro. Seguono Taranto (17,2€), Torino (16,7€), Forlì e Siracusa (entrambi a 16,5€). Completano la top10 Rimini, Novara, Bolzano, Verona e Venezia, tutte con una spesa di circa 15 euro. Padova è la meno esosa, con un costo di appena 6,9 euro. Cercando in classifica le metropoli, troviamo Roma in 11a posizione (15 euro), Firenze è 13a (14,8€), Bologna 21a (13,1€), Milano 24a (12,5€) e Napoli 28a (12,2€). 

Venezia, Taranto e Novara al top per gli spostamenti lunghi in taxi

Il capoluogo veneto è il più esoso d’Italia per i lunghi trasferimenti in taxi. A Venezia si arrivano a spendere 30,2 euro, appena due centesimi in più di Taranto (30€). Chiude il podio Novara, con un esborso di 27,5 euro. Seguono Bolzano (27,3€) e Firenze (27,2€), poi Torino, Siracusa, Verona e Pescara si distanziano per pochi centesimi intorno ai 26 euro. Padova si conferma la più economica anche nelle percorrenze più estese, con una spesa di appena 15 euro. Roma è sempre 11a (24,8€), seguita al 16° posto da Milano (23,8€) e al 33° da Napoli (19,3€).

Città che vai, addizionale che trovi

Nel calcolo dei costi, l’Autorità di Regolazione dei Trasporti ha considerato tutte le voci che nell’insieme compongono il costo totale per il cittadino. Tra le varie addizionali, la più gettonata è la maggiorazione per i bagagli, richiesta dall’86% dei taxi, seguita dal cosiddetto “scatto bandiera”, ossia l’importo fisso applicato dall’83% degli operatori per aver accettato lo svolgimento del singolo servizio di trasporto. A questi si aggiunge, nel 26% delle città, il diritto di chiamata. Solo il 12%, infine, applica il supplemento in caso di neve sulla strada.

Tassisti poco smart: il 18% rifiuta bancomat e carte

Stando a una recente indagine di Altroconsumo condotta per 100 corse in 6 città italiane, 2 tassisti su 10 non accettano pagamenti elettronici, adducendo le scuse più stravaganti di fronte a un’inadempienza di legge. La forbice territoriale dei dinieghi è molto ampia: si va dal 40% degli operatori di Bari fino al 7% di Torino. Secondo l’associazione dei consumatori, a Milano i furbetti sono il 10%, a Roma il 15% e a Napoli il 30%.

Marco Perugini